La città del giorno: Origgio (VA)

STORIA 2 - dal 1500 ad oggi

Origgio (VA)


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Origgio (VA)

Verso la fine del gennaio 1560 Origgio dovette ricevere una notizia che lo toccava in modo particolare. Carlo Borromeo, figlio del conte Giberto signore di Arona, era stato nominato dallo zio Pio IV cardinale e amministratore perpetuo della diocesi di Milano. (il giovane abate Carlo non dimenticava di avere dei possedimenti anche ad Origgio)
Il santo Arcivescovo venne personalmente nella pieve di Nerviano intorno al 20 aprile 1570. Ad Origgio giunse il 23 dello stesso mese.

Verso la fine del Settecento tra Caronno ed Origgio correva un certo antagonismo, dovuto più che al campanile alle campane. Origgio aveva il suo bel concerto di campane, invidiato da quei di Caronno, i quali decisero di rinnovare le loro. Ci deve esser stato un gran parlare ed un vantare le nuove campane, che intanto erano nella fonderia. I caronnesi esaltavano la grossezza delle campane che avrebbero presto avuto sul loro campanile: i buoni origgesi, un po' stanchi di tanto fantasticare di quei di Caronno, decisero allora una burla: ad un olmo di un prato di Caronno attaccarono un girello per bambini, quasi a dire "Voi caronnesi sarete capaci di formare dei girelli, ma non di comprarvi delle campane veramente grosse". Invece i caronnesi inaugurarono un buon concerto di campane ed allora l'abate scrisse una poesia che fu poi pubblicata in un suo libro di poesie dialettali nel 1816.

Dopo che Re Vittorio Emanuele con l'armistizio di Villafranca estese il suo dominio sulla Lombardia, si pensò a ricostruire l'ordine nei comuni e con la legge del 25 ottobre 1859 furono indette le elezioni comunali e provinciali. origgio risulta nel mandamento di Saronno. Le elezioni furono indette per il 19 gennaio 1860 e i votanti furono solo 56. Il sindaco non veniva eletto dal Consiglio ma era di nomina del Re, il quale nominò Pirovano Gaudenzio (primo sindaco ad Origgio) agente di Casa Borromeo.
Nel 1862 anche ad Origgio si costituisce un Corpo di Guardia Nazionale per uno scopo civile, e per uno scopo militare: organizzare la difesa della patria contro una eventuale sorpresa degli austriaci, nello stesso tempo si voleva mantenere l'ordine pubblico. Nel 1878 l'Amati nel suo Dizionario Corografico scriveva riguardo ad Origgio "La sua Guardia nazionale consta di una compagnia con 56 militi attivi".
Primo capitano fu un certo Giuseppe Pedretti.

Verso il 1860 ad Origgio troviamo un maestro (Giuseppe Croce) e la maestra Domitilla Ceriani. Hanno moltissimi alunni. Con un numero così elevato di alunni, senza l'aiuto dei genitori in maggioranza analfabeti, privi di materiale didattico, i due maestri avevano un lavoro improbo e faticoso. Verso il 1874 venne assunta un'altra maestra, Carolina Cattaneo, e le venne affidata una classe mista.
Nel 1874, sotto il crescente afflusso di alunni, si delibera di erigere un nuovo edificio scolastico. L'ubicazione e' appena fuori dell'abitato, sulla strada comunale che mette alla cascina S. Giorgio.

L'occupazione principale degli origgesi era data dall'agricoltura. Verso la fine dell'Ottocento veniva trascurata la vite, o coltivata appena per il consumo casalingo; ormai prevalevano i vini di altre regioni. Il raccolto era fondato sul frumento. Si coltivava anche il granoturco, l'avana, la segale e il miglio. Si allevava anche il baco da seta e la foglia del gelso.
Il nutrimento era dato dal pane di miglio. La carne era alimento raro e pregiato. Al mattino la prima colazione consisteva in una zuppa mal condita e pane giallo; a mezzogiorno una minestra e alla sera polenta. Il soldo era scarso e ci si arrangiava vendendo polli allevati nei cortili, e le uova (infatti in questo periodo ci sono state molte emigrazioni verso America e paesi d'Europa).

Una delle fondazioni che aveva dato buoni frutti nella Diocesi di Milano era stata quella dell'Oratorio per i giovani. Anche ad Origgio il problema era aperto. La spinta a queste innovazioni veniva dal nuovo Arcivescovo di Milano. In quel momento era fervido anche il movimento sociale e cattolico e proprio il giorno di San Giuseppe (19 marzo) 1893 veniva fondato ad Origgio.
Il dinamico parroco don Rossi pensava anche ad una grande necessità del suo popolo: le famiglie allora erano numerose, molti bambini per ogni casa; le famiglie erano povere e a volte le donne stesse dovevano dare un aiuto nel lavoro dei campi. L'asilo infantile con un nucleo di suore sarebbe stato una provvidenza, anche per le fanciulle, dato che nell'asilo ci sarebbe stata anche la sede dell'''oratorio femminile; come attorno all'asilo sarebbero sorte altre iniziative: la scuola di cucito e di ricamo, corsi di puericultura, ecc. Il parroco fondò un comitato pro-asilo. Il 25 aprile 1904 il nuovo asilo era quasi pronto.

All'inizio del 1900 la situazione scolastica si presentava così: vi sono solo le prime tre classi elementari, e ogni classe e' di 150 alunni. Il comune dice di essere sprovvisto di risorse economiche e sacrifica l'istruzione dei figli del popolo. Nel 1905 si devono aprire cinque classi. La frequenza e' altissima. Nel 1905 si istituisce anche un corso domenicale della durata di quattro mesi. Per gli origgesi del tempo la cultura era una conquista che si pagava tanto cara

La prima guerra mondiale si ripercosse anche sulla vita di Origgio, bloccando la continua ascesa del popolo.

Il 25 aprile 1945 entravano a Milano le truppe alleate; la guerra era finita, ma rimaneva il compito di ricostruire il paese dopo tante rovine. Ad Origgio si lavorò per ottenere l'autonomia e per ricostruire il comune.
Due furono i più importanti problemi affrontati e risolti ali primi Amministratori del dopoguerra: la scuole e la viabilità. Si diede una sistemazione alle scuole elementari con una nuova costruzione. Alla frazione Muschiona fu allestita un'aula scolastica. Per la viabilità si pensò ad un collegamento di Origgio con gli altri centri. Sempre in ordine alle strade, venne effettuata la tombinatura della via principale del paese....

 

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